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Mi capita spesso di pensare alle ricette antiche, quelle delle nostre nonne per intenderci e rifletto sul fatto che se non fossero tramandate andrebbero irrimediabilmente perdute, sarebbe un peccato. Sulla base di questo pensiero, ultimamente, sono sempre più spinta a carpire ogni segreto, ricetta, consiglio da quelle donne che, ancora oggi, preparano antiche pietanze senza aver mai cambiato nulla di ciò che esse stesse abbiano appreso dalle loro madri e nonne. L’idea di trascrivere questa ricetta è nata proprio da questa considerazione. Ho scoperto questo piatto per caso, negli scorsi, ultimi giorni d’estate. Le melanzane conserveranno sapore e morbidezza ancora per poco quindi, meglio approfittarne. L’ho assaggiato e sono rimasta lì a guardarlo incuriosita e incantata, interrogandomi su ingredienti e procedimento. Non l’avevo mai mangiato, è stata una scoperta. Ne ho apprezzato semplicità, profumi, leggerezza. Questo piatto è nato dalle mani sapienti di Nina, la suocera di mia sorella Daniela che, affettuosamente, chiamo Zia Nina. Lei ricorda bene questa e tante altre antiche ricette della tradizione formiana. Per saperne di più circa le origini di questa pietanza, ho provato a chiedere a persone di mezza età, anche se alcuni Formiani ne hanno perso il ricordo o addirittura non hanno mai neppure conosciuto l’esistenza di questo piatto. Dalle risposte di quei pochi che lo ricordano, ho compreso che il “tegame” accompagnava la famiglia nelle giornate estive trascorse in campagna. Spesso era il pranzo di quelle giornate di festa in cui, più famiglie, riunite per l’occasione, preparavano le conserve per l’inverno, la passata di pomodoro per l’esattezza. Impegnate ad eseguire le fasi di quei rituali, le massaie non avevano tempo da dedicare alla preparazione del pasto, così si giocava d’anticipo e mentre quel tegame era riposto in un angolo della cucina fino all’ora di pranzo, le ore procedevano liete e laboriose. Tra risate, aneddoti e racconti, si finiva al crepuscolo e si guardava ammirati e soddisfatti il “bottino” prodotto per l’inverno. Il Tiesto non è un piatto famoso né conosciuto da tutte le famiglie formiane. E’ probabile quindi fosse più usato dai contadini o comunque da chi andava in campagna, quindi non incluso nella dieta di quelle famiglie che invece basavano la loro alimentazione sul pescato. Mia madre, ad esempio, pur formiana, non lo conosceva proprio, curioso no? Cos’è il Tiesto? È un piatto tipico della tradizione popolare formiana, una sorta di timballo realizzato con ingredienti crudi, stratificati. Viene cotto su fornello o in forno, poi lasciato riposare e consumato tiepido o a temperaturaambiente. Questo procedimento dà modo a tutti gli ingredienti di amalgamarsi tra loro e sprigionando sapori ed aromi più intensi. La preparazione è molto semplice, il profumo assolutamente mediterraneo, il sapore rustico. Se come me, avete una “zia Nina” a cui rivolgervi, non perdete l’occasione. Andate da lei, chiedetele una ricetta antica e trascrivetela sull’agenda: avrete conservato un tesoro!
Da poco collaboro con “Sicilia del gusto”, potete trovare la ricetta anche qui: http://www.siciliadelgusto.it/parliamo-di/cucina/ricette/405-il-tiesto-formiano
Con questa ricetta partecipo al Contest “Melanzane” del blog Ostriche http://ostrichecucina.wordpress.com/2013/09/17/melanzane-il-contest/comment-page-1/#comment-1243
Ingredienti:
1 pacco di Rigatoni napoletani trafilatura al bronzo
3 patate
2 melanzane lunghe viola
1/2 kg. di pomodori freschi tritati
Parmigiano reggiano, pecorino o cacioricotta grattugiato
Foglie di basilico
Foglie di origano
1 Cipollotto fresco affettato
1 spicchio d’aglio tritato
Sale
Olio evo
Acqua q.b.
Preparazione:
Sbucciare le patate e tagliarle a fette sottili. Sul fondo di un tegame antiaderente versare l’olio e poco sale, infine la cipolla affettata. Su questo condimento disporre uno strato di fettine sottili di patate crude, coprendo tutta la superficie. Sulle patate, porre in modo casuale il pomodoro a pezzetti e alcune foglie di basilico. Condire con parmigiano grattugiato e un filo d’olio. Su questo strato, adagiarne un altro di pasta cruda, coprendo tutta la superficie. Condire con sale, parmigiano, pomodori, basilico, olio. Sbucciare le melanzane e tagliarle a fettine sottili. Disporle sulla pasta, senza lasciare spazi vuoti. Condire con sale, aglio, origano, abbondante parmigiano, pomodori e un filo d’olio. Aggiungere delicatamente, da un lato, dell’acqua, fino a sfiorare lo strato di pasta, non di più. Coprire con carta d’alluminio ed infornare a 200° sul ripiano più basso del forno. Lasciar cuocere per 20 minuti. Scoprire e spostare la teglia su un ripiano più alto. Lasciar asciugare e gratinare fino a doratura. Far raffreddare e tagliare a spicchi. Servire dopo qualche ora.
1 pack of Neapolitan Rigatoni Pasta (1.1 lb or 500 gr.)
3 potatoes
2 long purple eggplant
1 lb. chopped fresh tomatoes
Grated Parmesan cheese (pecorino or cacioricotta cheese will be perfect too!)
Basil leaves
Oregano leaves
1 fresh sliced onion
1 minced clove garlic
Sale
extra virgin olive oil
Gabriella, perche’ non partecipi con questa bellissima ricetta (e storia) al mio contest sulle Melanzane? Sembra fatta a posta! Ti aspetto. Ciao Ostriche
Ciao, non sapevo del contest …
Dimmi come fare, parteciperò volentieri, grazie Ostriche!
Aspetto notizie.
Gabriella
Semplice. Vai su Ostriche, entra nel post Melanzane il contest. Scrivi un commento con titolo della ricetta e link. Inserisci sul tuo blog (nel post della ricetta) il banner del contest e il gioco e’ fatto! Ciao
Lo faccio subito, grazie!
Ciao, Gabry
Fantastica ricetta!! Ti spiace se …tramando ai celiaci sglutinandola??
Ma scherzi?!
Niente di più bello che condividere ed ampliare il menù a chi non può mangiare di tutto … E’ un piacere oltre che un onore.. Un abbraccio.
Gabriella
interessante, mai visto prima questo timballo. E’ bello che scrivi le ricette antiche, delle nonne, che altrimenti andrebbero perse in questo tempo di fast-food e fast-life
A dirti il vero ero scettica riguardo la pasta cruda, invece …. una rivelazione!
Quanto alle ricette antiche, mi dispiacerebbe davvero andassero perdute. Credo inoltre i giovani ma soprattutto i bambini siano talmente assuefatti all'”umami” dei fast food da trovare sgradevoli i sapori tradizionali, no, non ci sto !
W le nonne, le zie, le amiche, le sorelle, le amiche … tutte le persone che vogliano conservare il prezioso patrimonio gastronomico italiano che prima di deliziare il palato, cura corpo e mente …
Un caro abbraccio, grazie.
Gabriella
Pingback: Melanzane. I partecipanti al contest | Ostriche
Come già detto: vinca il migliore !
Grazie per questa divertente opportunità Francesca.
A presto, Gabry
Pingback: Il Tiesto Formiano senza glutine | StellaSenzaGlutine.com